martedì 30 ottobre 2012

Le cinque stirpi - Markus Heitz - Recensione

Mah ...

è da tanto che non compro - ovvero spendo i miei soldi (pochi) guadagnati e li metto con mano tremante in mano a qualcuno in cambio di un prodotto - un libro fantasy - e scaricatelo in e-book, no? No! e allora spendi i soldi e sta' zitto - e quando mi capita di farlo, sto bene attento e leggo millemila recensioni per evitare di mettermi in casa un altro oggetto per tenere le porte aperte. Questo iter mi è andato bene con i lavori di Sapkowski - che conoscevo da tempo e avevo letto in polacco e in inglese - e mi sarebbe andato bene anche con il lavoro di Heitz se l'avessi seguito alla lettera, invece mi sono buttato e ho detto "ma sì". Ecco, il fantasy è l'unico genere - credo - in cui non dovete mai dire "ma sì", altrimenti vi rimando al fenomeno della moltiplicazione degli oggetti per tenere le porte aperte.

Non ho finito di leggere "Le Cinque Stirpi", ma mi sono fermato dopo un centinaio di pagine. Se volete una recensione più dettagliata e completa, vi rimando a quella di Gamberetta del blog Gambery Fantasy che potete trovare qui.
Oppure vi rimando a una rece meno esilarante e dettagliata, ma pur sempre valida, di FantasyMagazine qui.

Cinque stirpi di nani difendono gli accessi alla Terra Nascosta, ogni stirpe difende un portale. I mezzorchi riescono ad entrare grazie ad un nano traditore che pronuncia le cinque parole chiave per aprire magicamente i portali e da lì dilagano per la Terra Nascosta. A comandarli ci sono degli elfi malvagi chiamati "albi".

Mille anni dopo, il protagonista, Tungidil - si scrive così? - è un nano trovatello che lavora come fabbro nelle caverne del regno di Ionadan, governato dal mago Lot-Ionan. Il protagonista litiga con un apprendista - e insieme disintegrano il laboratorio di magia di Lot-Ionan - e il mago lo spedisce in giro per il mondo per punizione - gli dice di consegnare degli oggetti al suo apprendista Goren, Goran, boh, che vive sul monte Giogonero. L'altro mago, ovvero l'apprendista con cui Tungidil ha litigato, starà, per tutta la durata del viaggio del nano, rinchiuso in una stanza bloccata magicamente a pelare patate.

La narrazione a questo punto si sdoppia in due POV, quello di Tungidil e quello di Lot-Ionan. Lot-Ionan viene convocato da uno dei Sei maghi (anche Lot-Ionan è uno dei Sei) un certo Nudin; Nudin gli dice di andare subito nel suo palazzo alla città di Porista dove si tengono i consigli dei maghi.

Frattanto Tungidil, una notte, per dormire all'addiaccio, sale su un albero e si lega con doppio giro al tronco - io non so come si fa, quindi non dovrei parlare, ma vorrei almeno sapere se è possibile una cosa del genere - e s'addormenta per venire svegliato nel cuore della notte da un'orda di mezzorchi che s'accampa proprio sotto il suo albero. Siccome Tungidil dal mago ha studiato anche lingue e conosce quella dei mezzorchi, scende dall'albero e si nasconde per ascoltare i loro piani. Scopre che c'è un cattivone che è il loro capo e che vuole conquistare tutta la Terra Nascosta. Il cattivone come si chiama?
"No (accento alla Tolkien) - dunn".

Già qui avrei dovuto chiudere il libro, ma no.

Un appunto: Markus, voglia di scrivere e di inventare cose nuove e buone per i tuoi lettori non ne avevi, no, eh?

No.

Allora, Lot-Ionan va al consiglio, incontra i Sei; evocano una forza per aiutarli a sconfiggere i mezzorchi, ma il mago Nudin li tradisce rivelandosi per il cattivo No-dunn e li fa fuori tutti.



Ho chiuso il libro.

Adesso sto leggendo Ken Follett.


Saludos.

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