domenica 28 luglio 2013

Zombie per le vacanze

come cover ho scelto questo bellissimo disegno del gioco Road of the Dead di Evil-Dog. Potete trovare disegno e gioco qui!


Me ne aveva parlato il mio socio Valerio e ancor prima avevo letto almeno il titolo e mi aveva incuriosito. Si tratta del libro "Married with zombie" (se non sbaglio il titolo originale è questo) da noi tradotto come "Finché Zombie non ci separi".
Me lo sono comprato come libro per le vacanze, scegliendo più o meno accuratamente fra pochi, ma bei titoli di zombie.




Siccome credo di finirlo abbastanza velocemente, dopo leggerò A Sangue Freddo di Truman Capote. Mio padre, da giovane accanito lettore, ha deciso di tornare a leggere (dopo anni) testi diversi da quelli di economia e giurisprudenza con cui lavora e si diletta, ordinando su internet proprio A Sangue Freddo. Beh, oggi - mi trovavo a casa sua - l'ho aperto, ho letto le prime righe e BAM! Ho divorato un sacco di pagine in quindici minuti. Non riuscivo a staccarmi da quel libro.



Tornando agli zombie o zombi.
Mio padre da giovane era un accanito fan del genere. Leggeva e andava a vedere al cinema tutto ciò che sfornavano sugli zombie. Io non mi sono mai appassionato al genere e mi sono sempre detto: "Gli zombie sono noiosi, non mi ci appassionerò mai", ma più vado avanti, più mi accorgo che le cose che appassionavano e appassionano mio padre e di cui a me non è mai fregata una beata mazza, ora adagio adagio mi prendono. Quindi sarà una cosa nei geni.
Sto cominciando a leggere qualche testo di economia e giurisprudenza.

Ora a lui la fase degli zombie è passata - e da un pezzo. Io, che come i blogger che mi conoscono sanno che sono un neofita ignorante, mi ci sto appassionando tantissimo proprio adesso.
Beh, la mia prima passione rimane Brown. Gli zombie sono un bel po' più giù, ma ci sono.

Fredric Brown


Perché?

Ci ho pensato parecchio. Perché mi piacciono questi mangiacarne, mangiacervelli, morti viventi, spaventose mutazioni di esseri umani?
Se proprio dovessi preferire un mostro agli altri, direi subito il licantropo.

Ma lo zombie porta libertà. Mi spiego.
In tutti i libri si scatena l'immancabile "apocalisse zombie" e i non morti distruggono in poco tempo l'intera struttura della civiltà umana. Niente più governi, nè polizia, niente leggi.

Niente regole. Niente di sicuro.
Niente banche, niente sveglia alle sei per andare al lavoro. Niente lavoro davanti a un m*****a di computer. Niente riunioni. Niente capi. Niente estratti conto, bollette, ca**i vari.

L'apocalisse zombie però non si vive bene in città. E' un qualcosa da fare in campagna, in montagna, al mare, in una - per intenderci - di quelle belle comunità americane da film o da racconto dove c'è la palizzata di legno e la gente vive felice e solidale e ogni tanto esce fuori e spara a qualche zombie.

la prateria assolata e gli zombie


Quindi, lo zombie, a parte la sua faccia di m*****a, mi fa venire in mente spazi aperti, praterie, cavalli al posto delle auto e ranch difesi da pistoleri. Mi fa venire in mente l'Alaska (perché in quasi tutti i racconti la gente tende ad andare lì) mi fa venire in mente il nomadismo.

Lo zombie, che rappresenta il piattume e il rincoglionimento della società umana odierna, è contrapposto a chi cerca di sopravvivere che ridiventa nomade, ridiventa uomo primitivo.

Che poi, parliamoci chiaro, se ci fosse l'apocalisse zombie io la guarderei cinque minuti, magari anche quindici, poi cercherei una pistola e mi farei fuori. Oppure mi ietterei dal tetto del palazzo (pregando di morire nell'impatto).

ho scritto zombie apocalypse ranch e mi è apparso questo maialino!
Vorrei scrivere io una bella storia sugli zombie. Credo che ogni angolazione possibile sia già stata usata. Ci sono gli zombie lenti, gli zombie veloci, gli zombie nel far west, gli zombie al grande fratello inglese, gli zombie nel medioevo e quant'altro.

Nella rete, la cosa che ho apprezzato e che mi è rimasta più impressa (e che rileggerò) è il racconto "Piovevano Bombe" di Gianluca Santini (se non sbaglio). E' ambientato nell'universo di "Pandemia Gialla" creato da Alex Girola.



Ho sentito anni fa - mi ricordo d'essere stato su un'autostrada di notte alla guida - un programma che descriveva alcune figure dei racconti d'orrore. Lo speaker diceva che lo zombie è quello che ci fa più paura perché è il più simile a noi. Basta prendere un umano, mettergli le lenti bianche o rosse e farlo muovere a scatti e hai fatto lo zombie. Altri mostri, tipo "La Cosa" sono talmente lontani (la cosa è informe) che ci fanno meno paura oppure fanno tenerezza, come Coeurl (si scrive così?) il bellissimo protagonista di Black Destroyer di Van Vogt (credo).

questo gattino è Coeurl


Comunque, sto leggendo "Finché Zombie non ci separi" e mi piace proprio! Credo però che anche questo sia una trilogia o qualcosa del genere e ciò mi fa storcere il naso. Marketing, sempre marketing.
Volevo prendere Ex-heroes, sempre edito in Italia da multiplayer edizioni: parla di un gruppo di supereroi che difendono Los Angeles dagli zombie. Un progetto simile l'ha creato Alex Girola facendo un crossover tra la sua "Pandemia Gialla" e il mondo di "Due Minuti a Mezzanotte".



Proprio ora mi è venuto in mente un bellissimo racconto del Moro su uno sport di un'ipotetica società futura, ovvero la corsa con lo zombie.

Beh,

Saludos!

2 commenti:

  1. Grazie per la citazione! :-D
    tutta la saga di "crociera nell'infinito" di Van Voght è molto bella, e tra i vari mostri che incontrano comprende anche l'Anabis, l'essere più GROSSO di cui credo di aver mai letto.
    Dello stesso genere del libro di cui parli (almeno credo, quello non l'ho mai letto), io ho letto (e recensito) Warm Bodies, nemmeno brutto, ma uno dei rari casi in cui il film è meglio del libro.
    Sì, queste apocalissi zombi hanno sempre il loro fascino, pur essendo sempre fondamentalmente uguali. Ma il mostro più simile all'uomo non è lo zombi: è l'uomo politico! XD
    Il Moro

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    Risposte
    1. Hey Moro!
      Lento a carburare, ritorno dalle vacanze ;)
      Ora mi documento sull'Anabis, mi hai incuriosito!
      Sì avevo letto la tua recensione di Warm Bodies e non l'ho comprato proprio per quello, perché non ne eri granché entusiasta (anche se hai detto che non era proprio una cag**a).
      Comunque ho finito "A Sangue Freddo". Mammamia! Quello sì che è un libro dell'orrore. Mi ha buttato giù parecchio perchè tutto quel che c'è scritto è vero.
      Madre de Dios!

      Saludos!

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