mercoledì 18 aprile 2018

I Guerrieri di Wyld - recensione

copertina italiana
Allora, come sapete, io aggiorno il blog a cacchio, quando mi torna la voglia di farlo. Ogni tanto di metto racconti, ogni tanto recensioni, ogni tanto pensieri, lamentele e cose così.
Non ha una vera e propria destinazione d'uso, questo blog, ma è un angolo di rete che contiene una parte di me. Buono così.

Vi voglio parlare di un libro appena uscito nelle librerie nella sua versione italiana. Si tratta de I Guerrieri di Wyld, Editrice Nord, di Nicholas Eames.


Il titolo originale è Kings Of Wyld. Credo che sia stato tradotto con "I Guerrieri" per farlo associare al fantasy e all'avventura più facilmente dal lettore medio italiano. Magari con I Re di Wyld non avrebbe avuto la stessa risonanza qui.

Il sottotiolo è carino (in inglese) perché dice The Boys Are Back in Town (se non sbaglio).

Beh, questo libro è il primo che ha scritto il canadese Nicholas Eames ed è molto bello, nel suo genere.

copertina originale
E' un fantasy canonico, ossia ambientato in un mondo pseudo-medievale, con umani, orchi, troll, basilischi, draghi, eccetera. Si differenzia un pochettino per la descrizione e la denominazione inusuale degli "elfi", che qui si chiamano "druin" e che, come gli elfi della tradizione, avevano fondato un grande impero (chiamato il Dominio) secoli prima. Questi druin, versati nella costruzione di spade magiche e nella magia in sé, sono alti, esili, dai tratti belli e cesellati, ma hanno orecchie lunghe, morbide e pelose come quelle dei conigli!
Fantastico questo piccolo grande cambiamento nel look degli elfi!

David Bowie elfo con le orecchie da coniglio. Disegno di Scott McCauley. Trovate l'originale qui.


Un'altra cosa bella è che il romanzo sorride ai giocatori di D&D e di GdR in generale, infatti compaiono mostri diciamo inusuali in un romanzo come gli Ettercap (!) e gli Ettin (!), per dirne una.

Ora, so che il mio blog non lo leggono in molti, ma se volete leggere della buona narrativa, un ottimo romanzo, una storia anche di formazione, se vogliamo, ben mascherata da fantasy, pigliatevi questo I Guerrieri di Wyld!

Pensate! La sua struttura, pur presupponendo una "cerca", ossia lo spostamento da punto A a punto B per compiere una missione, non è la solita, trita e ritrita e pallosa: Parto, Faccio un pezzo di strada, Avviene un Incontro, Faccio un altro pezzo di strada, Avviene un Incontro, Faccio un terzo pezzo di strada, Avviene un Incontro, e così via (come invece avviene nel - per me - merdosissimo Exilium di Kim Paffenroth) ma la storia si sviluppa in maniera verosimile, organica e abbastanza imprevedibile. Ci sono pochi passaggi "telefonati" e, quando li incontriamo, vediamo come stiano bene, a pennello, come facciano parte dell'ossatura indispensabile della storia.

I personaggi, poi, sono così ben fatti e tridimensionali che mi è sembrato di leggere di amici miei.

E poi, c'è la grande sfumatura umoristica, che esiste anche in alcuni punti della vita reale. Per esempio, le bande di avventurieri, nel romanzo, funzionano come gruppi rock, con un impresario, un frontman e un bardo che ne suona e canta le gesta nelle taverne. Questo è uno dei fulcri della storia e dico fulcri perché essa ruota attorno a due o tre.

Straconsigliato, davvero.
Non buttate i soldi per comprare cagate tipo Exilium oppure roba di Markus Heitz (non parlo di Licia Troisi perché, nonostante tutti dicano che è pura merda, non l'ho mai letta), se volete un fantasy, date i soldi a 'sto Nicholas Eames.

Minchia, Markus!


Exilium, copertina italiana. Una noia, davvero

Se volete, invece, un'ottima trilogia zombie, date i soldi all'indipendente David A. Simpson.

David ci sta!

Oh, che dire, ah, questo libro l'ha tradotto Aislinn Benatti. Non ho letto niente di lei, ancora, ma piano piano rimedierò. Speriamo che quelli della Nord comprino i diritti di traduzione del secondo libro della saga del Wyld e che glielo facciano tradurre!

Bella!

Saludos!

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